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Viale de Gasperi, 124 |
63074 San Benedetto del Tronto (AP) |
Italy |
Tel.: +(39) 0735.781179 |
Fax: |
www.comunesbt.it |
turismo@comunesbt.it - iat.sbenedetto@provincia.ap |
Referente |
Renata BRANCADORI |
Mob.: +(39) 334.6081486 |
turismo@comunesbt.it |
s.l.m. m.4.00 |
42° 56′ 37.61″ N |
13° 52′ 59.99″ E |
MUNICIPIO |
Viale de Gasperi, 124 |
63074 San Benedetto del Tronto (AP) |
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NOTIZIE Un’oasi di verde con 8000 palme, un mare "Bandiera Blu", un’accoglienza turistica di primo livello, locali, boutique, cucina e clima da sogno, intrattenimenti per grandi e piccini, sport e un entroterra romantico, eventi culturali, passeggiate e piste ciclabili, arte contemporanea e tradizioni storiche. Tutto questo è San Benedetto del Tronto. Orgoglio della città è il lungomare: progettato nel 1932, nei suoi 4 Km di lunghezza custodisce giardini con migliaia di piante, una pineta, una pista ciclabile, eleganti isole relax, palmizi e laghetti, campi da tennis, fontane e giochi d’acqua, opere d’arte, spazi-gioco per bambini. Il porto di San Benedetto del Tronto, tra i più importanti d’Italia per flottiglia e quantità del pescato, ospita anche un’ampia darsena turistica capace di accogliere centinaia di imbarcazioni da diporto. La città ha anche importanti testimonianze architettoniche: la "Torre dei Gualtieri", chiamato dai locali "il Torrione", è l’emblema storico della città. E’ situato nel Paese Alto, il nucleo abitato più antico, e domina l'intero abitato. |
DA VEDERE La storia della città è intimamente legata al mare a cui è stato reso omaggio con la creazione del ricco e prezioso "Museo del Mare" che comprende il Museo ittico, dedicato a migliaia di specie marine, il Museo delle anfore, unico nel suo genere, la "Pinacoteca del Mare", dove sono esposti oltre 180 pezzi tra dipinti e fotografie, il Museo della Civiltà Marinara delle Marche, con oggetti e strumenti utilizzati nei secoli per la pesca, e l’Antiquarium truentino, con preziose testimonianze delle civiltà che abitarono questi territori. All'interno del Polo museale è stato inoltre allestito IMMERS. E. A. "IMMERSive Environment for Adriatic", il tour virtuale interattivo nelle profondità del mare Adriatico, un sistema innovativo che, grazie alla moderna tecnologia e a favolose animazioni in 3D, permette di conoscere meglio l'ecosistema marino e i suoi abitanti, senza spostarsi e senza bagnarsi! Un'opportunità unica per adulti e bambini per poter imparare qualcosa in più sul mare e sui suoi abitanti, divertendosi. Un prestigioso edificio di rappresentanza è poi la Palazzina Azzurra, simbolo del turismo locale. È stata sede dell'Azienda di soggiorno, tra i più celebri dancing tra gli anni ’60 e ’70 e oggi, dopo un paziente restauro che ne ha recuperato forme e colori originari, è sede di mostre e convegni. Per l’attività congressistica, spettacoli teatrali, concerti funziona il "Palariviera", centro con sei sale di capienza variabile tra i 100 e 1000 posti e relativi servizi. Nella parte più meridionale del territorio, al confine con l’Abruzzo, si sviluppa la "Sentina", oasi naturale di eccezionale rilevanza naturalistica. Costituita da un cordone sabbioso con dune piatte e ambienti salmastri, ospita oltre 400 specie vegetali e dispone di percorsi guidati e punti di osservazione dei tanti uccelli migratori che qui hanno uno dei rari punti di sosta lungo la rotta adriatica. L’Unione Europea l’ha dichiarata "Sito di Importanza Comunitaria" e dal 2004 è Riserva Naturale regionale. Il lungomare della città, realizzato negli anni ’30 del secolo scorso, è uno dei più sontuosi d’Italia, lungo circa 5 chilometri e arricchito da spazi verdi (pinete soprattutto), impianti sportivi e soprattutto da tante palme di ogni specie. Nei decenni la città si è arricchita in ogni angolo delle scenografiche piante e oggi si stima che a San Benedetto ci siano circa 10.000 palme, di cui 7.000 su suolo pubblico. Sul nuovo lungomare sud la città di San Benedetto ha disseminato molti dei suoi tesori naturali nei suoi dieci giardini tematici dove tutti hanno ora la possibilità di addentrarsi, facendo esperienze multisensoriali, tra essenze rare e preziose. La natura è così protagonista, per essere scoperta e vissuta, tra palmizi, laghetti e giochi d'acqua. |
DA GUSTARE Per i piaceri della tavola, a San Benedetto è possibile gustare prelibate ricette a base di pesce fresco dell'Adriatico tra cui la frittura di paranza e il tradizionale brodetto sambenedettese. Questo apprezzato piatto marinaro ha infatti costituito per secoli il principale elemento, se non l'unico, del pasto dei pescatori. La sua origine, antica e prettamente popolare, deriva dalla abitudine della gente di mare di cucinare a bordo quella parte del pescato che non potesse essere destinato al mercato, sia per la qualità (poco richiesta), sia per la troppo piccola taglia, sia infine per l' insufficienza quantitativa. Da una mescolanza di pesci, buoni seppur non di grandi dimensioni, ecco nascere il Brodetto che, in origine, si giovava solo dell'olio come condimento indispensabile. Via via il piatto ha subito evoluzioni sempre più raffinate, conquistando una ben meritata fama in tutto il territorio Nazionale e diventando prerogativa indiscutibile delle Marche. Non esiste una ricetta codificata del brodetto, vi sono molte variazioni sul tema. Ci fu e c'è anche se meno frequente il brodetto di barca, fatto con i pesci che erano a disposizione ed un brodetto che sopravvive in alcune famiglie, più rigoroso nella ricerca di specie di pesci appropriati. Le prime ricette codificate si trovano in libri di cucina della seconda metà dell'Ottocento, scritti da cuochi professionisti. Gli ingredienti sono: pomodoro verde (verde e rosso in variante), cipolla, aceto bianco, acqua, peperone a corno rosso e giallo, seppia e polpo, coda di rospo, vocca in capo, mazzolina, scorfano, rana pescatrice, triglie, palombo a fette, gattuccio razza occhiata, merluzzo o busbana. L'originalità sta proprio nell'uso dell'aceto, dei peperoni e dei pomodori verdi. Il piatto richiede un particolare metodo di cottura, con i vari tipi di pesce messi nella pentola (bassa e larga) in rigorosa successione, partendo da quelli a carne più dura fino a quelli a carne morbida. E' assolutamente vietato mescolare! Nel corso degli anni oltre al brodetto è andata via via diffondendosi la cultura del recupero del cosiddetto pesce povero, ovvero le diverse specie di pesce azzurro di cui l'Adriatico è ricco. Alici, sarde, sgombri, ricciole, tonni & Co., un tempo considerato materia prima povera, oggi rappresentano un’eccellenza gastronomica sia da un punto di vista nutritivo e dietetico che dal punto di vista del gusto e del sapore. Proprio a San Benedetto infatti si svolge ormai da anni Anghiò - Festival Internazionale del Pesce Azzurro, un kermesse che punta punta infatti alla valorizzazione e promozione della lunga tradizione ittica della Regione Marche ed in particolare dell’area di San Benedetto: il porto della città si piazza infatti alla seconda posizione per quantità di pesce pescato e numero di imbarcazioni impegnate, su scala nazionale. Ad oggi accanto all’attività di pesca ed a quella commerciale si è sviluppata una fiorente industria di conservazione del pescato, al punto tale che ancora oggi il settore ittico si conferma l’attività trainante dell’economia cittadina, unitamente a quella turistica. Protagonista indiscussa del Festival è l'Anghiò, che in dialetto sambenedettese sta ad indicare l’"alice", la regina del pesce azzurro. Il format prevede, oltre a una ricca offerta gastronomica con numerose ricette a base di pesce azzurro, gustose e stuzzicanti elaborate da chef di prim’ordine del panorama culinario italiano ed internazionale, anche tante iniziative come mostre a tema, convegni ed incontri finalizzati ad approfondire aspetti conoscitivi di questo pesce. Questa terra inoltre vanta numerosi prodotti di eccellenza che hanno conquistato ammirazione ed apprezzamento in Italia e nel mondo: vini DOC di grande tradizione come il "Falerio" e il "Rosso Piceno", vitigni autoctoni che stanno rapidamente conquistando popolarità come il "Pecorino", l’oliva tenera alla base della produzione della famosissima "Olivia ripiena all’ascolana". |